Fonti Energetiche

 Tipi di Biomasse


Esistono ben tre tipologie di biomasse: vegetali, animali e microbiche.

Biomassa vegetale

Le biomasse di origine vegetale sono quelle più utilizzate e sono quelle provenienti dagli scarti delle attività di agricoltura, di giardinaggio e di manutenzione dei boschi.

Fanno parte di queste biomasse anche delle specie vegetali coltivate appositamente per l’approvvigionamento di materiale adatto alla produzione di energia.

Qualche esempio di biomassa vegetale: le vinacce; la sansa, residuo della produzione dell’olio di oliva; gusci, torsoli, noccioli, bucce di frutta e verdura.

Biomassa Animale

Le Biomasse Animali vengono dall’allevamento di animali erbivori. Quella più impiegata è sicuramente il letame, che contiene al suo interno tutti i gas e l’energia chimica prodotta dall’erba che hanno mangiato gli animali, e che successivamente hanno digerito.

 

Anche se considerata una pratica controversa, tra le biomasse animali figurano anche quelle che derivano dalle carcasse animali. Anche queste infatti se poste a combustione sono in grado di generare energia.

Biomassa Microbica

La Biomassa Microbica è quella che proviene dal suolo: è disponibile grazie agli elementi che compongono il terreno come lo zolfo e l’azoto. Ma non solo, anche i batteri, i funghi e i microbi presenti all’interno dei terreni possono essere impiegati per la produzione di energia da biomasse.

 Infatti, ogni terreno sul quale crescono e si decompongono le piante e sul quale è possibile si decompongano gli animali e le loro feci, è caratterizzato da diversi nutrienti, possibili fonti di energia. Infine, molti dei microrganismi presenti nella terra dopo la loro morte diventano una riserva di elementi minerali, che possono essere impiegati per la produzione di energia.